Di recente, la IDSF (International Dance Sport Federation), l’ha inserita tra le danze sportive. Nata inizialmente come danza di strada, oggi l’hip hop appassiona tantissime persone, in particolare, i giovani.
Hip Hop: origini del genere musicale
La storia dell’hip hop è legata alla data 11 agosto 1973, quando DJ Kool Herc, immigrato giamaicano ebbe un’intuizione rivoluzionaria. In quel periodo era uno dei disc jockey più famosi a New York e, negli anni tra il 1972 e il 1976, suonava nei block party del Bronx.
Durante le serate, si rese conto che i newyorkesi non amavano molto la musica reggae, ma preferivano, in particolare, ballare sulle parti in cui le percussioni erano più accentuate.
Così, insieme ad altri dj, iniziò ad estendere l’utilizzo del doppio giradischi e dell’uso del mixer audio. In quest’aria di competizione, in poco tempo, nacquero nuove tecniche di mixaggio, con una musica molto più elaborata e ricca di sonorità.
I performer arricchivano l’esperienza musicale parlando o introducendo sé stessi, successivamente, iniziarono a dar vita a improvvisazioni e beat four-count con piccoli cori e poi, a realizzare veri e propri “discorsi” , con liriche complesse e umoristiche.
La musica hip hop trova la sua massima diffusione negli USA, agli inizi degli anni ’90 e, nel decennio successivo, varca i confini del continente, per espandersi in tutto il mondo.
Origini danza hip hop
La danza hip hop nasce, quindi, insieme al genere musicale, tra le strade del Bronx, un distretto povero e malavitoso di New York, in cui vivevano soprattutto afroamericani.
In quel periodo, c’era una forte crisi sociale e politica. Le rapine, gli incendi e gli omicidi erano all’ordine del giorno; non c’era lavoro e la situazione sociale era fuori controllo.
I giovani ghetti trovarono il modo di reagire a quel periodo storico caratterizzato da violenza, emarginazione e povertà, con l’Hip Hop.
La nascita di questo genere musicale portò un cambiamento positivo, le gang stabilirono delle tregue e fu favorita l’integrazione tra le varie etnie, in un contesto di pace, tregua e condizione.
Dalle feste di quartiere, i “block party”, in cui facevano da protagonisti la musica e il ballo, le gang, diventarono delle “crew” e, si iniziarono a preferire le gare di ballo agli scontri armati.
Fu così che nacquero le gare tra B-boys e le famose battle di freestyle, in cui ci si sfidava a ritmo di musica, con improvvisazioni di versi in rima.
La danza hip hop era inizialmente ispirata ai movimenti della danza africana, poi in seguito, divenne uno stile di danza eseguito per strada, dalla gente.
Possiede aspetti facilmente riconoscibili nella danza moderna, nel tap e nello swig, a cui si integrano movimenti complessi per una maggiore capacità espressiva.
Scuola danza Hip Hop
La scuola della danza Hip Hop ha vissuto principalmente due fasi, riconoscibili in: Old School e New School.
La Old School è quella che si è sviluppata negli anni ‘70/’80, quando il genere iniziava ad emergere, e vede, soprattutto, l’evoluzione della breakdance, che poi diventerà il simbolo di questo genere di danza.
Le gang si sfidavano a passi di danza, breaker e street dancer, davano vita a esibizioni su marciapiedi e strade, improvvisando spettacoli affascinanti.
Agli inizi degli anni ’80, furono incorporati anche altri stili di danza funk (Popping e Locking), che diventarono sempre più frequenti, insieme alla breakdance.
La New School ha avuto origine a cavallo tra la fine degli anni ’80 e inizio degli anni ’90, definita la “seconda generazione” dell’hip hop.
Si abbandonano il concetto di sfida e competizione e si va verso un atteggiamento che punta alla qualità dei movimenti (flavour) e, agli stili più ricercati.
La Old school dava più risalto alla tecnica, mentre, oggi, la New school, mette in rilievo l’espressività della danza, inserendo anche stili nuovi come il krumping, l’house e il new style.